Sembra che il biscotto di Prato abbia visto i suoi natali in riva al Bisenzio (il fiume che bagna Prato), che chiamarli cantucci sia improprio, ma vuole il lessico odierno chiamare “cantucci” questi meravigliosi biscotti, nati da una modifica degli originari cantucci fatti di farina, aromatizzati con anice e ricotti in forno (da cui nasce la parola bis-cotto).
Difficile trovare italiano e ancor più raro trovare un toscano che non abbia degustato, questi prelibatissimi biscotti a fine pasto, intinti o accompagnati da un vino dolce fermo, un francese Sauternes, un passito del sud Italia, o con il più classico degli abbinamenti: il toscano Vin Santo.
Al contrario di quanto comunemente pensato, i biscotti di Prato sono di facile preparazione e ottima conservabilità. L’unica accortezza risiede nell’impasto, capitene le difficoltà tutto si risolve in una oretta, alla fine della quale il profumo emanato farà accorrere gli astanti. Preparatevi quindi a chiudere gli usci o ad aggiungere posti a tavola, amici miei.
Latte (un bicchierino da caffè).
1/2 Baccello di vaniglia.
500 gr. di farina.
300 gr. di zucchero.
100 gr. di burro più un cucchiaio (morbido).
2 uova + 1 tuorlo per l’impasto.
1 tuorlo.
1/2 bustina di lievito.
200 gr. o più di mandorle o nocciole.
Del liquore (vin santo o altro) per regolare l’impasto.
Per prima cosa tagliate per la lunghezza un baccello di vaniglia, con la lama cercate di separare i semi, facendo scaldare semi e baccello nel latte (quest’ultimo non deve arrivare ad ebollizione).
Mentre il latte si aromatizza maneggiamo la farina, lo zucchero, il lievito ed il burro. Lavorate con i polpastrelli i composti, con il burro morbido, formeranno in insieme grumoso.
Come potete vedere da questa immagine. Pronti a girare velocemente?
Girate !!!! da questo momento dovete fare veloce, l’ impasto va maneggiato il meno possibile.
Finito con l’ uovo, aggiungete il latte e del liquore a preferenza, vin santo, , coentrou, per regolare l’impasto alla giusta consistenza, deve essere al limite tra l’appiccicoso ed il non appiccicoso. Se volete una dritta, comprate dei mandarini caramellati un mesetto prima e teneteli a bagno nel Coentrou, sminuzzatene 2 o 3 ed aggiungeteli all’impasto assieme al liquido che necessita.
Dividete l’impasto x 4 ed in ogni quarto schiacciateci le mandorle (si ingloberanno prima e meglio) e create 4 panetti stretti lunghi e bassi.
Facoltativo ma consigliato: con il cucchiaio in più di burro, massaggiate i panetti in superficie, questo accorgimento farà in modo che non tentino a spaccarsi durante la cottura.
Facoltativo: mettete un tuorlo in una tazzina con un cucchiaino di zucchero e montatelo, con lo stesso spalmate i “tozzetti”.
Una volta cotti, non vi rimane che tagliarli. ATTENZIONE. Non è una operazione così banale come potrebbe apparire, usate queste accortezze: mentre sono ancora tiepidi, usate un coltello da pane, di quelli non di seconda scelta, dei nostri magari di Scarperia, con la giusta ondulatura della lama, non premete verso il basso MAI, ma scorrete dolcemente orizzontalmente, altrimenti la lama, incastratasi tra la frutta secca tenderà a sbriciolare il biscotto.
Una volta tagliati, riponeteli in forno (meglio se con ventilatore), si devono biscottare e ancor meglio come da figura sotto, in modo che il vento passi agevolmente tra i biscotti.
Direi che il risultato, anche questa volta è ben soddisfacente.
Buon appetito Ste