
Il museo dell’ Opera del Duomo, nasce nel 1891 nei locali della Magistratura dell’Opera, un organismo creato alla fine del Duecento per sovrintendere alla costruzione di tutto il complesso religioso: Battistero, Cattedrale, Campanile. Dal Quattrocento, i locali furono usati come deposito del materiale scultoreo destinato alla cattedrale o da questa rimosso.Nel Cinquecento, Michelangelo scolpisce qui il suo David in quanto, secondo la commissione originaria, doveva essere collocato su uno sprone dei contrafforti della cupola del Duomo. Il museo è stato riaperto a fine 2015 dopo importanti lavori di ampliamento, resi possibili grazie all’acquisizione di nuovi spazi, in particolare dell’annesso ex Teatro degli Intrepidi.
La quantità e qualità di capolavori qui esposti è sorprendente.
Nella Sala del Paradiso, è stata ricreata, in scala 1/1, la piazza delimitata da: l’antica facciata medievale di Arnolfo di Cambio, autore del progetto della Cattedrale e di altri importanti monumenti fiorentini che resero grande Firenze nel XIII secolo. Grazie ad un disegno dell’epoca, molte statue sono state collocate nelle loro posizioni originarie. Bellissima è la Maestà dagli occhi di vetro di Arnolfo e le statue dei quattro Evangelisti, tra i quali, spicca San Giovanni Evangelista di Donatello.
La porta del Battistero, definita da Michelangelo “del Paradiso”, ad opera di Lorenzo Ghiberti che, molto orgogliosamente, vi ha apposto firma e autoritratto.
La Maddalena Penitente, di Donatello, suscita nel visitatore forti emozioni di pietà, una Maddalena “…consumata dai digiuni e dall’astinenza…”, secondo Giorgio Vasari.
La Pietà, che il “divino” Michelangelo scolpì in tarda età, è la sintesi della travagliata vita del maestro. In uno dei suoi momenti di estasi, aveva raccolto la sfida di cimentarsi con un marmo difettoso e, in uno dei tanti momenti di tormento, l’aveva mutilata, abbandonandola. In Nicodemo, il personaggio che sorregge il corpo di Cristo, Michelangelo scolpisce il proprio struggente autoritratto.
Nella galleria del Campanile, sono esposte le formelle e le statue originali provenienti dal Campanile, tradizionalmente attribuito a Giotto.
Le 28 formelle e le 16 statue, rappresentano il processo di elevazione dell’anima e dello spirito dell’uomo, dal peccato originale fino ad arrivare alla rivelazione di Dio.
Tempo indicativo per visitare il Museo dell’ Opera del Duomo di Firenze: 1 ora e mezzo.
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